Tra briganti, marescialli e… buongustai

Il nostro zafferano arriva qui più di 100 anni fa dall’Abruzzo, in una cassa di un Maresciallo deI Reali CarabinierI: e non se ne è più andato.

 

 

in questa cassa…

Così c’è stato raccontato. Pochi cormi accartocciati in questa cassa. Nostro nonno adorava lo zafferano per questo il risotto alla milanese è stato il primo piatto d’elezione in casa, da 3 generazioni. Anche se nessuno sapeva perché.

abbiamo ripreso una tradizione di famiglia unendola con il fascino un po’ rude di questi luoghI.

Le collezioni di Zafferano Pontenativo sono create da:

…sono arrivati qui.

questo zafferano è sempre cresciuto spontaneamente qui, fino a quando non ne abbiamo ottimizzato la coltura.

Non è stato facile: coltivare zafferano significa innanzitutto capire la terra dove viene piantato.

Lo zafferano richiede molto lavoro e non solo fisico: Come ogni pianta, anche leggeri cambi di posizione e condizioni climatiche influiscono sulla qualità del fiore e del frutto.  

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Attenti al colchico, non è zafferano.

No, non è zafferano; anzi, non chiamatelo neanche zafferano. Si chiama colchico ed è una delle erbe spontanee più velenose che esistano....

tanto impegno per avere questo.

Puro zafferano in stimmi della Valle del Fluvione

Calcare

celeste

tufo

cielodinverno

Questa scultura si trova sulla strada che porta allo zafferaneto: guardate il tour virtuale qui sotto.

e se non avete paura…

una volta bastava un niente per spaventarsi a morte.

Macaròsc(e) (il termine forse viene da ‘maschera)’,  è qualcosa  di molto vicino all’idea di Paura. Da queste parti, terra di briganti, si chiamava così chi in faccia era conciato malissimo per sporcizia o bruttezza. Spesso u Macaròsc(e) veniva invocato per mettere paura ai bambini un po’ troppo vivaci.

la Paura sui monte ‘oscuri’

…vediamo se avete il fegato per ricevere il nostro zafferano in queste scatole 😉

Mascascura

macanera

mascachiara

mascalonga

Ponte Nativo, un luogo unico, quasi magico…

Dicono che Ponte Nativo sia l’unico ponte naturale al mondo percorribile da mezzi e persone. Formatosi dal ritrarsi dei ghiacci alla fine dell’ultima glaciazione Würm, circa 10.000 anni fa, per millenni è stato l’unico punto di attraversamento sicuro del Fluvione, visto che le piene torrentizie del corso d’acqua trascinavano per chilometri qualsiasi altra struttura creata dall’uomo.

con una chiesetta sopra…

Ma guarda che cosa si sono inventati!
Sul Ponte, circa 3 secoli fa, fu costruita la Chiesetta di Sant’Antonio, quello da Padova francescano, Dottore della Chiesa, da sempre considerato uno dei più fieri avversatori delle eresie (tanto per spiegare che aria tirava [e ancora tira…] da queste parti in materia di fede…). 

 …e briganti, sotto !

Queste sono le terre di briganti come, Marco Sciarra, Sciabolone, o Giovanni Piccioni, uomini che per 3 secoli si ribellarono a condizioni sociali, spesso insopportabili, nascondendosi tra macchie e anfratti.
Di qui passavano per sottrarsi ad inseguitori a volte più banditeschi di loro.
Date uno sguardo al Ponte con il tour virtuale che vedete qui sotto… 

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