Un piccola tradizione di famiglia…

‘Risotto alla milanese’, almeno una volta a settimana: che poi tanto ‘milanese’ non era.

Quando chiedevo a mia madre perché mangiassimo risotto alla milanese mi rispondeva:“Non lo so, noi lo mangiavamo sempre”.
Ultima di 7 figli, del secondo matrimonio di mio nonno, lei non ricordava (o forse non lo aveva mai saputo) che era il padre, a coltivarla, quella spezia rossa.

 …che si era perduta …

Dopo la Grande Guerra

Nostro nonno, brigadiere del Reali Carabinieri,  ricomincia il peregrinare tra stazioni di piccoli paesi tra Molise e Abruzzo. Durante i periodi di congedo tornava qui con dei cormi di zafferano da piantare. Lo zafferano, a sentire i racconti dei vecchi, era conosciuto ma non si coltivava da tempo.

La dura vita del pensionato

Dopo l’eruzione del Vesuvio del 1906, il terremoto/ maremoto di Messina del 1908, due anni di Grande Guerra al fronte sotto le cannonate austriache, era venuto il momento di dedicarsi a famiglia, orto, viti e maiali.
E ovviamente allo zafferano.

Troppo benessere, chi ce lo fa fare?

E lo zafferano si è coltivato, fino a che mio nonno è stato in vita. Poi, gli anni ’60 del benessere e dello zafferano s’è persa memoria. Nostro zio raccontava ogni tanto questa storia, mia madre continuava a cucinarlo, ma lo zafferano non era più quello che cresceva in giardino e. che ancora faceva la felicità di lumache ed api.

…e che abbiamo ripreso

i cormi che spuntavano qua e là nel giardino

Tutto è ri-cominciato una decina di anni fa. Andrea ha ripreso quei cormi che ancora spuntavano, a sprazzi, in giardino della vecchia casa di Ponte Nativo.
Nessuna intenzione di mettersi a produrre zafferano; è stato solo un gioco …e la curiosità di vedere che cosa sarebbe venuto fuori da quella terra.

prima 7, poi 20, poi 45, poi tanti bei piatti di risotto.

I cormi crescevano e non facevano alcuna fatica a moltiplicarsi, anche se si continuava, per pigrizia, a piantarli nello stesso punto (cosa che non è proprio consigliabile con lo zafferano).
Serviva forza bruta: chi meglio di Carlo? Così è tornata a vivere questa spezia ‘importata’ che ormai aveva trovato casa sopra il Ponte.

quando c’è passione, non c’e fatica

ma di lavoro ce ne è tanto

si comnicia agli inizi dell’estate

È in questo momento che la terra ha assorbito tutti i nutrienti e che il risveglio dalla stagione fredda è completo. Si prepara la terra, che raramente ha bisogno di concime naturale se si è lasciata riposare per un paio d’anni.

agosto, si interrano i cormi

Quando l’estate sta volgendo al termine, dopo le prime piogge di rottura della stagione calda, prepariamo i bauli di terra ed interriamo i cormi. I molti nutrienti della terra si attivano proprio in questo momento e i cormi cominciano ad emettere le spate.

ottobre,
i fiori

I fiori contengono 3 stimmi rossi: sono quei 3 stimmi a dare origine allo zafferano. Si raccolgono la mattina presto, di solito immersi tra le api invernali che, a differenza di noi, sono interessate alle antere gialle dove trovano il polline.

fino a primavera, dormono
(i cormi, non noi)

In inverno comincia la moltiplicazione del cormo che si dividerà in 2 o più nuovi cormi. Il cormo è sempre attivo durante la stagione invernale anche se le sue funzioni sono rallentate.

estate, arrivano i nuovi nati

Se la stagione è stata propizia, ad inizio estate i cormi saranno raddoppiati, così che lo zafferaneto si auto-manterrà. Vengono espiantati, riposti un luogo buio, fresco e il più asciutto possibile, pronti per il nuovo impianto.

come lavoriamo il nostro zafferano

tutto a mano: non c’è altro modo per avere un prodotto di qualità.

1

non usiamo concimi chimici

Se la sai curare, questa terra si rigenera con facilità, basta solo aiutarla con fertilizzanti naturali, senza utilizzare alcuna sostanza di sintesi, di qualsiasi tipo.

2

raccogliano gli stimmi ogni mattina

Lasciamo giusto alle api il tempo di raccogliere il polline. È un lavoro in simbiosi: loro fanno provviste per l'inverno, più o meno come noi.

3

essicchiamo subito gli stimmi

Solo così riusciamo a preservare tutte le caratteristiche organolettiche dello zafferano.

4

selezione fatta a mano

Come tutto il ciclo del nostro zafferano, scegliamo uno ad uno i cormi più adatti a creare un prodotto di grande qualità ed eliminiamo i pochi cormi che non producono stimmi di qualità.

5

raccogliamo i cormi, sempre a mano

Il nostro zafferano ha un ciclo annuale. Per questo ogni anno, a giugno, dissotterriamo i cormi e li immagazziniamo al buio e all'asciutto.

6

gli stimmi, sigillati

Dopo l'essiccazione conserviamo gli stimmi in recipienti che non hanno contatto con l'esterno, fino a quando non arrivano a voi. Per questo i nostri stimmi hanno un aroma così forte da profumare una stanza, oltre alle vostre pietanze.

Curiosi?
Venite a raccoglierlo con noi !

Se  volete vedere come si svolge la raccolta, scriveteci e venite a raccoglierlo con noi!

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Raccolta fiori 2023

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