Settembre 7, 2022

Zafferano, prezioso anche per le api.

di

Carlo Santini

Mi occupo da anni di comunicazione, prima in stamperie ed agenzie media, poi come freelance. Appassionato di ricerca storica, ho ripreso una vecchia tradizione di famiglia, quella della coltivazione dello zafferano, che in queste terre ho scoperto essere praticata da secoli.

Una dei momenti più interessanti del ciclo dello zafferano è la raccolta. Ci sono regole importanti da rispettare, come quella che prevede che i fiori vengano raccolti la mattina molto presto, prima che i fiori di aprano perché così si evita che gli stemmi diventino cibo per le lumache che stanno lì in attesa. Non sempre si riesce ad essere puntuali, anche perché i fiori non mettano la sveglia, la mattina. Capita, quindi, che quando si scende nel campo i fiori siano già aperti; ed è qui che comincia un altro tipo di divertimento. 

Appena si alza il sole il campo ci sono altri animali che si mettono al lavoro sui fiori: sono le api. Le api, ad ottobre e novembre, ancora vanno in giro, anzi. Sono gli ultimi momenti utili per raccogliere polline e preparare le provviste per l’inverno. Ora, da queste parti, la mattina non è faccia tutto questo caldo, anche quando poi la giornata diventa tiepida; quindi le api, che hanno un microchip genetico che gli impone di uscire la mattina presto, sono piuttosto traballanti, come se avessero fatto un cicchetto prima di uscire e non hanno nessuna intenzione di saltarti addosso ma pensano solo a eseguire il compito per cui Natura le ha create: raccogliere polline. Io credo che l’equilibrio precario, sia una questione di temperatura: è quello che succede anche ai più freddolosi di noi quando usciamo la mattina presto, senza tutta questa voglia di andare a lavorare o fare commesse.

Quindi la scenetta è quella di uno che gira per i bauli di terra a cercare stimmi di zafferano, circondato dalle api,  ma solo in apparente concorrenza con esse, perché degli stimmi, alle api, non può fregare di meno, visto che a loro sono in giro per il polline che sta nelle antere.

In altre condizioni meteo, sono sicuro che verrei infilzato più di una volta: in queste, invece m’è sempre andata liscia. Quando trovo un ape su un fiore do un buffetto sopra e se l’ape rimane lì, passo al prossimo; sennò raccolgo.

L’unica attenzione è quando porto la cesta a casa: di solito oltre ai fiori sul tavolo piazzo anche una decina di api che devo stare attento a raccogliere a portare fuori. E ciò perché le api potrebbero pensare di essere con le spalle al muro e anche se simili ad un pugile suonato, potrebbero trovare modo di infilzarmi: e andrebbe male a tutti e due.