Febbraio 25, 2023

Sarà zafferano italiano di Prima Categoria, ma non fa miracoli.

di

Carlo Santini

Mi occupo da anni di comunicazione, prima in stamperie ed agenzie media, poi come freelance. Appassionato di ricerca storica, ho ripreso una vecchia tradizione di famiglia, quella della coltivazione dello zafferano, che in queste terre ho scoperto essere praticata da secoli.

Lo zafferano che cresce in italia è quasi sempre di buona qualità, ma in alcuni casi è proprio eccellente. Come quello che cresce in questa terra.

Argillosa, sabbiosa, ma con la giusta componente di calcare, la terra di queste vallate e dei relativi piccoli pezzi di altipiani, ha un bel tenore di umidità ma anche quel sole caldo che però non riesce a sfibrare le coltivazioni. Quando è molto freddo, le gelate non sono distruttive perché l’umidità le contiene; e quando è molto caldo, il sole da tregua abbastanza presto la sera.

Quindi quando sono arrivate le analisi del nostro zafferano sapevamo cosa aspettarci: è che non lo può sapere chi non conosce questo microclima e questa terra. E siccome lo zafferano lo vendiamo è anche giusto far vedere di che prodotto stiamo parlando.

Sulla composizione chimica magari farò un altro post: qui vi metto solo qualche tabella di raffronto per calcolare il valore della nostra spezia.

Poi vi anticipo che i prossimi giorni comincerò a postare alcuni video sul ciclo dello zafferano e a darvi uno ‘Stato dell’arte’ su quello che si può affermare con certezza sulle sue proprietà. E senza inventarmi chissà che mirabolanti qualità, perché è vero che lo zafferano lo vendiamo ma è pure vero che non c’è nessun alimento, proprio nessuno che può ringiovanirvi di 10 anni, farvi dimagrire di 5 chilogrammi in tre giorni o guarirvi da ogni cavolo di infezione o infiammazione. Meno che meno lo zafferano, anche se di Prima Categoria.